Conferenza- dibattito “Quale Europa?”

Sponsor: 
Università degli Studi di Firenze - Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”, Corso di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali e Studi Europei, Centro d’Eccellenza Europeo Jean Monnet, Centro di Documentazione Europea (CDE); Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa; Meridiani-Relazioni Internazionali; Europe Direct-Firenze
Ora e data: 
07 Mag 12:00 - 14:00
Con la partecipazione di: 
Pasquale Antonio Baldocci, già Ambasciatore d’Italia, Presidente dell’ISPRI (Istituto per le previsioni e le ricerche internazionali).

Dopo Maastricht, con l’abbandono del funzionalismo di Monnet e dell’avvio dato dai fondatori ad una progressiva integrazione politica, i dirigenti europei della generazione dopoguerra hanno impresso una battuta d’arresto all’ ascesa che dalla Comunità aveva condotto all’Unione, imponendo il metodo della conferenze intergovernative: dalla orizzontalità alla verticalità del meccanismo di unificazione. Con un frequente ricorso al referendum, alcuni governi hanno fatto leva sull’europeismo moderato degli elettori e sul loro crescente scetticismo, sconfinato talvolta in eurofobia populista, per respingere ogni ulteriore abbandono di sovranità in tre campi decisivi: politica estera, difesa, fiscalità. Il Trattato di Lisbona, ripristino al ribasso del Trattato Costituzionale, ha introdotto alcune riforme, cosmetiche più che reali, alle strutture istituzionali, aumentando i paradossi che paralizzano l’unione politica e trasformando l’Europa in un simulacro di confederazione, sorta di abnorme associazione regionale fondata sul libero movimento di persone, capitale e manodopera: l’oggetto non identificato di Delors. Gli spazi rimasti incolti sono stati colmati da una rete di intese bilaterali fra i maggiori Stati membri in un direttorio anglo-franco-tedesco dal profilo anacronistico di un risorto concerto europeo, nel quadro generale di una Europa anglo-atlantica. L’involuzione iniziata con l’adesione della Gran Bretagna nel 1973 è ora consolidata, con qualche delusione degli americani, ma comprensibile soddisfazione di Londra, riuscita una volta ancora a bloccare la formazione di nucleo continentale sospetto di federalismo, o quanto meno di agglomerazione unitaria. A questo punto e’ urgente e inderogabile porsi la domanda: “Quale Europa? Se non certo a 27, almeno fra una ristretta squadra di fondatori decisi a procedere lungo la via dell’Europa a velocità differenziata o a geografia variabile. Per sottolineare la serietà della paralisi che ha condotto ad una vera emiplegia dell’Unione, al quesito “Quale Europa?” si dovrebbe affiancarne un secondo, ammonitorio: “O forse nessuna?”. La scelta spetta alla nostra generazione ed alla responsabilità europea di ciascuno di noi, ai giovani ed al mondo universitario ed imprenditoriale in particolare. In anni lontani Albert Camus sosteneva che i governi, per definizione, sono privi di coscienza. Ma non così i cittadini. Organizzano l’evento l’Università degli Studi di Firenze - Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”, Corso di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali e Studi Europei, il Centro d’Eccellenza Europeo Jean Monnet, il Centro di Documentazione Europea (CDE), la Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa, Meridiani-Relazioni Internazionali ed Europe Direct-Firenze.

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Percorso:Padiglione Europa - P.zza Signoria

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